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Il Convoglio "H" e lo scontro del banco "SKERKI"

A.N.M.I. CARRARA è intitolato alla M.O.V.M. Alcide PEDRETTI
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A.N.M.I.-Associazione-Marinai-d'Italia: Gruppo di Carrara

ti dà il benvenuto a "bordo" del suo sito.

Il Gruppo. di Carrara si impegna nella storica ricerca dei Caduti/Dispersi in mare al fine di  rendere omaggio a chi con il proprio sacrificio ha permesso la nascita di una Italia libera e democratica.

Con questo scritto del Socio Dott. Umberto Barzaghi rendiamo gli onori ai concittadini:

-Fuochista  Loris Castagna nato a Carrara il 27/06/1921 disperso in mare dopo l’affondamento del   Cacciatorpediniere Fologore;

-Fuochista  Ferdinando Agonigi nato a Carrara 02/03/1921disperso in mare dopo l’affondamento   della motonave Aspromonte;

- Sottocapo Cannoniere Borghetti Gaetano nato a Carrara 03/09/1919 disperso in mare;

- Furiere Ciuffardi Giovanni nato a Carrara 14.05.1920 disperso in mare;

- Sottocapo Radiotelegrafista Zuccolini Gualtiero nato a Carrara 05.01.1924 disperso in mare.

Dal Novembre 1942 al Maggio 1943 i convogli trasporto truppe, mezzi, carburanti e materiali dall’Italia verso la Tunisia, non furono mai interrotti anche se al prezzo di gravi perdite, infatti nonostante il violento contrasto delle Forze Alleate, la Regia Marina riuscì a portare a destinazione i carichi ad essa affidati con la perdita del 7% del personale trasportato, del 20% dei veicoli, il 19% dei materiali e il 19% dei carburanti. Tra gli episodi di maggior rilevanza è da ricordare il combattimento della notte tra il 1 e 2 Dicembre 1942,  nei pressi del banco SKERKI”, tra le Unità di Scorta della Regia Marina e le Unità della Forza Q della Royal Navy.

Quella notte erano in mare 4 convogli: il “C” diretto a Tripoli in Libia, il”B” e il”G”con direzione Tunisi e il convoglio “H” con destinazione Biserta, che rappresentava la base più avanzata dell’Asse in Tunisia, dalla quale operavano unità sottili e veloci e che rappresentava la meta dei rifornimenti urgenti. Il convoglio “H”aveva lasciato Palermo alle ore 10.00 del giorno 1 Dicembre e risultava composto dal Piroscafo  Aventino e dalla Motonave Puccini carichi di truppe, dalla nave traghetto Aspromonte  che trasportava automezzi e pezzi di artiglieria e dal piroscafo Tedesco KT.1 con un carico di carri armati. La scorta era affidata ai cacciatorpediniere Nicoloso Da Recco(Comandante: Capitano di Vascello Aldo Cocchia)Unità Caposcorta, Camicia Nera(Capitano di Fregata Adriano Foscari), Folgore(Capitano di Corvetta Ener Bettica)e dalle Torpediniere Procione(Capitano di Corvetta Renato Torchiana) e Clio(Tenente di Vascello Vito Asaro).
Già durante la giornata del 01.12.1942 la ricognizione aerea Britannica aveva avvistato i quattro convogli e li aveva tenuti costantemente sotto controllo. Sulla base delle indicazioni fornite dai ricognitori Britannici, la Forza “Q” della Royal Navy, composta dagli incrociatori leggeri HMS Aurora(battente l’insegna del Contrammiraglio Harcourt comandante la Forza Q), HMS Sirius, HMS Argonaut e dai cacciatorpediniere HMAS Quiberon e HMS Quentin, aveva nel frattempo  lasciato la base di Bona in Algeria dove era dislocata. Navigando in linea di fila le unità Britanniche, tra l’altro dotate di radar, giunsero. Poco dopo la Mezzanotte del 1 Dicembre nella zona del banco Skerki dove stava transitando il convoglioH” con il Cacciatorpediniere Da Recco in testa alla formazione. Il possibile attacco della Forza “Q” non sarebbe giunto inaspettato in quanto, circa un’ora prima, un messaggio di Supermarina aveva annunciato la minaccia incombente e di conseguenza le unità di scorta avevano già la gente al posto di combattimento ed erano pronte a sviluppare il massimo della velocità e della reazione al fuoco nemico. La Forza “Q” dopo aver scoperto la formazione navale Italiana, iniziò a sparare e nonostante le unità di scorta avessero cercato di coprire i mercantili con cortine fumogene e si fossero portate all’attacco contro le navi nemiche aprendo il fuoco sulle vampe delle artiglierie e lanciando siluri, tra le 00.37 e le 01.35 del 02.12.1942, vennero affondati lAspromonte, il KT.1 e l’Aventino.La motonave Puccini in preda alle fiamme, verrà abbandonata dall’equipaggio e dalle truppe trasportate, quindi  giudicata irrecuperabile, sarà affondata nel pomeriggio del 02.12.1942, a cannonate, dal cacciatorpediniere Camicia Nera. Il Cacciatorpediniere Folgore nel frattempo aveva lanciato due salve di tre siluri ciascuna in direzione degli incrociatori Aurora e Sirius, ma alle ore 00.47 quest’ultimo inquadrò con il suo tiro il Caccia Italiano e aperto il fuoco produsse gravi danni e aprì numerose vie d’acqua nello scafo della nave, tali che alle ore 01.16 il Folgore affondò rovesciandosi sul lato dritto. Un centinaio di uomini riuscirono a mettersi in salvo mentre il Comandante dell’Unità Capitano di Corvetta Ener Bettica, al quale fu in seguito concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare, scomparve con la nave assieme ad altri 123 componenti dell’equipaggio(tra i quali desidero ricordare un mio concittadino,  di Carrara,  il marò Fuochista Loris Castagna nato il 27.06.1921)
.l’Unità Caposcorta, il Cacciatorpediniere Nicoloso Da Recco, si portò all’attacco aprendo il fuoco con proiettili illuminanti  puntando sulle vampe dei cannoni delle navi Inglesi e manovrando per effettuare il lancio di siluri, ma poco dopo l’affondamento del Folgore venne centrato dal preciso tiro nemico(non dimentichiamo che gli Inglesi erano muniti di radar)nel deposito munizioni , dei pezzi da 120 mm , situato a prora. La deflagrazione delle cariche causò una vampa incandescente che avvolse il ponte di comando uccidendo o ustionando gravemente il personale presente in plancia. Anche Il comandante dell’Unità,  Capitano di Vascello Aldo Cocchia, venne ustionato al volto e successivamente decorato, al pari di altri tre Ufficiali, di Medaglia d’Oro al Valor Militare di cui due alla memoria. Il Da Recco, in preda alle fiamme, rimase fermo, ma fortunatamente non venne più attaccato e durante la notte dopo una spasmodica lotta contro il fuoco, l’equipaggio riuscì a circoscrivere l’incendio e  una volta rimesse in moto le macchine , l’Unità cominciò a dirigere a lento moto verso il porto di Trapani. Raggiunto in seguito dai cacciatorpediniere Da Noli e Pigafetta, usciti in soccorso, dopo aver trasbordato i feriti e gli ustionati più gravi tra i quali il comandante Cocchia, venne preso a rimorchio e portato in salvo. Ricordo che il Da Recco fu l’unico Caccia della Classe Navigatori(12 Unità)sopravvissuto alla fine della guerra, prestando poi servizio nella Marina Militare Italiana, anche se in posizione di riserva, fino all’anno 1954 data della sua radiazione.  Il cacciatorpediniere Camicia Nera   attaccò la formazione avversaria con il lancio di sei siluri e successivamente trasse in salvo i naufraghi dell’Aspromonte e del Puccini uscendo indenne dallo scontro. Per questa azione il Comandante Capitano di Fregata Adriano Foscari venne decorato con la medaglia d’Oro al Valor Militare. Anche la Torpediniera Clio partecipò alla difesa del convoglio, ma senza alcun risultato uscendo indenne dallo scontro e  sopravvissuta alla fine della guerra rimase nella aliquota di navi lasciate alla Marina Militare prestando servizio fino all’anno 1959 . La Torpediniera Procione non riuscì a svolgere alcuna efficace reazione in quanto un fortunato colpo dell’avversario aveva provocato avaria alla rete di trasmissione. Tra i caduti delle navi Aspromonte, Aventino e Puccini, desidero menzionare i seguenti Marinai di Carrara:
-Fuochista Agonigi Ferdinando – 02.03.1921 (disperso)

-Sottocapo Cannoniere Borghetti Gaetano – 03.09.1919 (disperso)

-Furiere Ciuffardi Giovanni – 14.05.1920 (disperso)

-Sottocapo Radiotelegrafista Zuccolini Gualtiero – 05.01.1924 (disperso)


Desidero inoltre far presente che durante il rientro della Forza Q verso la base di Bona, in Algeria,  il Cacciatorpediniere HMS Quentin venne affondato al largo di Algeri da aerosiluranti della Regia Aeronautica, mentre l’incrociatore  HMS Argonaut venne colpito da due siluri, lanciati dal sommergibile Mocenigo, il 22 Dicembre riportando danni a prua e poppa e con la perdita di tre marinai.                              
Il Comandante del Da Recco, Capitano di Vascello Aldo Cocchia, poi Ammiraglio ed apprezzato Storico Navale, autore del libro “Convogli”, chiude con queste parole il racconto dello scontro del “Banco Skerki”:”…Verso le 08.00, dopo molte ore di lotta, l’incendio a prora era, se non spento, almeno sicuramente localizzato…I feriti furono trasbordati sul Da Noli perché li portasse rapidamente in porto. Il Da Recco fu preso a rimorchio dal Pigafetta... Trasbordai anch’io sul Da Noli perché, mal ridotto come ero, autentico relitto umano, la mia presenza a bordo era piuttosto d’impaccio che di giovamento. All’atto del mio sbarco l’equipaggio, quel che ne restava, si radunò spontaneamente al barcarizzo e rispose con forte ferma voce al grido di “Viva il Re” che feci dare dal Secondo nell’impossibilità di darlo io stesso. Poi d’improvviso, una voce levò un “Evviva” al Comandante che sbarcava, e anche questa volta tutti risposero fermamente, fortemente…”.

 

 

 

 Umberto Barzaghi

 

 

 

 

 

 

 

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